La camera dell’eco
Laboratorio teatrale per spettatori e spettatrici
Questo laboratorio è rivolto a chiunque, a qualsiasi titolo, si interessi professionalmente di ciò che accade su un palcoscenico.
Un laboratorio per chi fa teatro, ma con un obiettivo insolito: diventare spettatori.
Il primo invito è semplice: sedersi in platea.
Cominciamo dal principio.
Seduti in platea, davanti a un palco vuoto, chiedersi: io, da spettatore, cosa voglio vedere davvero? Senza retorica, senza censure, con tutta la sincerità possibile.
In questo laboratorio proveremo a ripartire da una domanda fondamentale: cosa vogliamo vedere in teatro? Prima che come artisti, come spettatori. Quali linguaggi ci sorprendono? Quali storie ci toccano? Quali esperienze ci lasciano senza parole? Siamo ancora in grado di riconoscere ciò che ci piace? O ci piace ciò che deve piacerci?
“La camera dell’eco” è un’espressione metaforica usata per descrivere quelle situazioni in cui si viene a contatto solo con idee che ci rassicurano delle nostre scelte e ci confermano nelle nostre convinzioni. Un luogo figurato in cui le opinioni riverberano sempre uguali.
Eppure, nel teatro, questa metafora diventa reale.
Il teatro è diventato una camera dell’eco: Il luogo dove tutte le idee si somigliano e non si mettono mai in discussione.
Liberi dai condizionamenti delle mode, dalle tendenze del momento, da tutto ciò che pensiamo debba essere il teatro contemporaneo, liberi soprattutto dal giudizio che la comunità esercita sul nostro sguardo, proviamo a immaginare uno spettacolo da spettatori.
E magari anche a realizzarlo.
Perché il rischio più grande non è deludere il pubblico, ma continuare a rassicurarlo.